MMA: Duan Kuai Jiao JKD©

I🦋AM the intercepting's way - YN ☯️
L'Uomo ha figura eretta: la sua struttura è bipede; in questa posizione ha
dignità e fiducia in se stesso. 
Il DKJ.JKD educa ed allena l’artista a fermare il combattimento rimanendo in piedi o sopra. Nei suoi più alti livelli, quelli della antichissima arte di lotta cinese e del Fondatore del JKD, si evita di combattere inutilmente, di venire atterrati, ma tuttavia si abbatte.

Un antico detto cinese dice: "Yuan Da, Jin Shuai", ovvero “da lontano colpisci, da vicino proietta”.

Il DKJ.JKD quindi, grazie alle sperimentazioni decennali del fondatore YN, è nata e si sta evolvendo da antiche e moderne forme di combattimento da battaglia, sia occidentali che orientali; in questi contesti, come sulla strada, non ci sono limiti quali " One to One", materassine, limiti di tempo, armi, categorie di peso ed arbitri.
Si deve essere pratici, efficienti e guerrieri.
La nostra filosofia condivide lo stesso principio dei sistemi interni ed esterni delle arti marziali cinesi del 
Taijitu☯️: Yin e Yang.

Significato del nome. 
Dal cinese semplificato:
- Duàn sta per "ravvicinato" 
- Kuai sta per "lottare"
- Jiao sta per "veloce
- Jeet sta per "intercettare"
- Kune sta per "colpo"
- Do sta per "via/metodo/sistema/arte"

Quindi il significato è:
"La Via del colpo che intercetta e lotta veloce da ravvicinato".

Duàn Kuai Jiao Jeet Kune Do© rappresenta il corpo a corpo disarmato (Mixed Martial Arts), di sola lotta (Mixed Wrestling Arts) o da strada (Street Fighting e Shung Jie Gun). Nasce in onore e dall'ammirazione per le reali tecniche di combattimento dell'Original 'Jeet Kune Do', la cui filosofia è quella di fermare un attacco arrestandolo sulla porta, ovvero mentre sta nascendo. Ad esso si associa, sempre in onore e dall'ammirazione per le reali tecniche di combattimento, studio, pratica e fusione dell'Arte antichissima cinese 'Kuai Jiao'.
Il motto scelto da Sijo YN è "QUAE NOCENT DOCENT" ovvero "CIO' CHE SEGNA INSEGNA", nel senso che le tutte esperienze, specialmente quelle negative, servono all'evoluzione spirituale ed animica dell'Uomo, marzialità inclusa! 
Il logo della scuola vuole consentire l'identificazione immediata al Taoismo ed al Jeet Kune Do, fondendo al Taijitu la tigre* e il nome della nostra accademia.
(*Nella visione esoterica di William Blake, poeta e artista inglese del '600, questo felino è l’archetipo allegorico dell’immagine Originaria, in quanto creata da un potente demiurgo, che ha proiettato in essa un complesso di forze “titaniche” e terrificanti, e la sua stessa capacità creatrice. Ecco perché la Tigre evoca una forza energetica sovrannaturale: poiché partecipa della facoltà divina di accedere all’Assoluto).
Il termine Jeet Kune Do è stato coniato per la prima volta il 9 Luglio del 1966 da Lee durante un giro in auto con Dan Inosanto per la ChinaTown di Los Angeles. I due stavano discutendo sulla Scherma Occidentale e sul modo di contrastare l’attacco.
Bruce Lee disse a Dan che il modo migliore era quello di arrestarlo e non di usare il canone classico della parata/schivata e del contrattacco.
L’idea era quella di fermare l’attaccante sulla porta, ovvero mentre si appresta a varcarla.
Allora Dan gli chiese come si diceva in cantonese e Lee parafrasò: ”Jit-Kune-Do” che espresso in Asiatico-Americano suonerà per sempre come Jeet-Kune Do.
Se letteralmente Jeet Kune Do significa la via/il metodo del colpo (kune) che intercetta, è evidente come il suo significato deve intendersi applicato ad ogni attacco.
Secondo il Jeet Kune Do l’offesa poteva essere intercettata anche sulle linee basse, “stoppando l’attacco contro lo stinco-ginocchio” ed in proposito Bruce Lee precisava che le linee basse erano quelle meno considerate durante un vero combattimento e quindi le più deboli.
Nel suo diario personale, Bruce Lee menziona in primis il Jeet Kune Do l’8 Gennaio del 1967.
Bruce Lee studiò il pensiero del famoso filosofo Indiano panteista Krishnamurti e applicò alcuni dei suoi principi al JKD, primo tra tutti quello “della morte verticale”, l’antidogma, per cui nel 1967 abbandonò definitivamente i dogmi e le dottrine classiche.
Bruce Lee non era interessato a confrontare il Jeet Kune Do con le Arti Marziali dell’epoca, perchè semplicemene lo considerava qualcosa di completamente diverso e quindi non raffrontabile.
Tra il '67 ed il '73, Bruce Lee e Dan Inosanto passarono in rassegna svariate altre Arti Marziali e Sports da combattimento, con il fine di operare un’accurata selezione di tecniche, in grado di far evolvere ulteriormente il JKD, renderlo esclusivo ed inimitabile.


Nessuna altra arte marziale avrebbe potuto copiarne i metodi e le tecniche, se non diventando essa stessa JKD!
La sentenza verso metodi e sistemi come prodotti fu dura ed aspra.
Il processo durò 3 anni, (anche se la ricerca sostanzialmente finì solo a causa della prematura morte di Lee) ed ebbe come regola quella di scartare tutte quelle tecniche, che pur applicabili efficacemente in un contesto reale, mancavano di connessione o punto di ancoraggio con quelle già selezionate.
Nel complesso l’elenco delle arti passate in rassegna da Lee e Inosanto fu il seguente:
Wing-Chun (Nord e Sud Cina)
Praying-Mantis (Nord e Sud Cina) 
Bart-Kuar-Clan,Yin-Yee 
Artiglio d’Aquila
Spring-Leg
Lost-Track
Law-Horn
Law Gar
Fut-Gar
Wa-Kune
Jit-Kune
Chang-Kung-Pai
Fu-Style
Long-Style
Drunk-Style
Monkey-Style 
Choy-Li-Fut
Sopraciglio-Bianco
Gru-Bianca
Taiji-Quan (Wu-Style)
English-Boxing
(Dempsy-Driscoll-Haislet)
Muay-Thai
Bando (Boxe-Birmana)
Karate (ShotoKan)
TaeKwonDo (Karate koreano)
Lotta-Libera e Lotta Greco-Romana (Olimpic Wrestling)
Catch as Catch Can (Catch Wrestling)
JuDo
Savate (Boxe Francese)
Serak
Ju-Jitsu (Tradizionale) 
Chin-Na (Nord e Sud Cina) 
Arnis-Kali-Escrima Filippino (da/con Dan Inosanto) 
Scherma Europea (da/con il fratello Peter e dai libri di Aldo Nadi).

Il metodo DKJ.JKD© è continuamente testato ed affinato in allenamento e sul campo di battaglia (strada, palestra), constatandone sinteticità, praticità ed intuitività, per essere in grado di applicare efficacemente le tecniche, in un contesto urbano o sportivo. 
Oggi, l'efficacia e il vigore della DKJ.JKD* come arte marziale è provata, nel corpo a corpo militare, per la strada e nel combattimento sportivo.
Le MMA, Mixed Martial Arts, sono l’arte marziale e sport da combattimento più completo ed efficace per esprimersi al interno di una gabbia o come difesa personale per il vero combattimento a mani nude comprendendo fasi di striking (colpi) e grappling (lotta).

Ti permetterà di migliorare sotto ogni aspetto, fisico, mentale e spirituale e di diventare la versione migliore di te stesso.
È rivolto a chiunque voglia  gareggiare a livello sportivo, per l’allenamento delle forze di polizia e militari, per tutti coloro che vogliono imparare a difendersi e per chi cerca uno sfogo, equilibrio spirituale o più sicurezza in se stesso, per chi cerca un fisico atletico ottenuto attraverso vero sudore o certamente per chiunque abbia la passione per le arti marziali.
Non ci sono restrizioni o vincoli di sesso, età o stato fisico. L’allenamento è proporzionato per ogni persona che verrà spronata a superare i suoi limiti per migliorarsi lentamente giorno dopo giorno.

QUAE NOCENT DOCENT

@FFC-FITFIGHTCLUB©


Entra in Italian Close Combat©

Diventa un esperto nel combattimento corpo a corpo per la sopravvivenza imparando a difenderti da una vera e propria aggressione da strada!

Quando ti ritrovi in una lotta per la vita o la morte contro 1 o più aggressori, + grandi, forti e malauguratamente armati, oppure in un combattimento sportivo, sono necessarie abilità che consentano di è restare in piedi evitando di farsi abbattere ("NUNQUAM DEORSUM", mai in basso, il nostro motto), altrimenti sei o potresti essere 'fottuto/a'.

La nostra mentalità si basa sul "close combat" (combattimento corpo a corpo omnicomprensivo) nascente dalle esperienze militari e coloniali delle 2 tragiche Guerre Mondiali, quando si doveva rimpiazzare velocemente le perdite reclutando semplici civili da trasformare in breve tempo in esperti guerrieri in cui le "cinture" indossate servivano per le armi. 

Da combattimento istintivo, privo di regole ma organizzato, il "close combat" oggi si è evoluto in un approccio + pratico alla realtà quotidiana.

ICC-Italian Close Combat© è la antica versione "Vecchia Scuola Militare/Marziale" per la Difesa Personale, i combattimenti mercenari e il Duello d'Onore. 

Il compendio della Tradizione Militare Italiana del Corpo a Corpo (Ju-jiutsu all'italiana) e all'Arma Bianca (scherma corta all'italiana*), in particolare le reali tecniche di combattimento col pugnale dei Reparti d'Assalto Arditi d'Italia, raccoglitori delle migliori tradizioni marziali italiane, temuti da tutti gli eserciti stranieri ed addestrati a Manzano, in frazione di Sdricca (Friuli) durante il I conflitto mondiale. 

Una tradizione marziale europea quindi di antica efficacia che ritorna alla luce dall'oblio del passato.

ICC-Italian Close Combat© 2022
NUNQUAM DEORSUM

*Benchè sia ormai opinione largamente condivisa che il balisong sia un coltello nato nelle Filippine, in realtà è di origine franco-genovese. Era infatti un coltello impiegato dagli artiglieri navali almeno dal ‘700 denominato 'Pied du Roy/Piede del Re'. Sul manico erano presenti diverse tacche, utili per aggiustare l’alzo dei cannoni mentre la sua punta veniva usata per preparare l’accensione e per svolgere altre operazioni di routine. Il design del coltello, pensato per essere aperto ed utilizzato con una sola mano, si prestava particolarmente ad essere impiegato in servizio sulle navi. Un esemplare di questo coltello, datato 1791, è esposto al Musée de la Coutellerie a Thiers in Francia.

@FDC-FitDanceClub©





WTF-Welcome To Fight©

Sparring WtF©

Lo sparring (schermaglia), indica una parte importantissima dell’allenamento per gli sport da combattimento e le arti marziali.

La differenza fra le correnti di pensiero e le scuole fanno sì che esistano molti contesti in cui la parola sparring viene applicata, tuttavia una prima definizione che si può dare è che questa tipologia di allenamento sia la messa in pratica controllata dei gesti tecnici della disciplina eseguita.

Tipologie di Sparring WtF©

Le tipologie di sparring sono tantissime, ognuna mirata a migliorare determinate situazioni tecnico/tattiche delle specifiche discipline.

Sparring leggero WtF©

E' il confronto libero tra l’atleta e il proprio “sparring partner” portando a segno i colpi previsti dal proprio regolamento, in maniera sciolta, veloce e controllata. Questo tipo di allenamento è ottimo sia per gli agonisti che possono concentrarsi su certi aspetti tecnico/tattici senza lo stress e gli infortuni derivanti dal contatto più intenso che per i novizi, essendo sempre difficile per essi controllarne la potenza.

Regole Sparring WtF©

Affinché lo sparring risulti utile per l’atleta, sicuro e divertente, è necessario il rispetto delle seguenti regole, onde evitare preclusione e/o allontanamento dallo stesso.

#1 Rispetto per il compagno: il nostro compagno di allenamento può essere meno in gamba di noi, oppure più stanco; è giusto che lo sparring sia eseguito con la giusta dose di aggressività agonistica, MA i colpi forti gratuiti sono VIETATI.

#2 Protezione: ricordarsi sempre di utilizzare tutte le protezioni del caso; fare sparring coi soli guantoni leggeri e il paradenti non ci renderà più “tosti” ma solamente più soggetti a infortuni. Praticare sparring avendo impegni lavorativi, di studio e/o familiari, o addirittura a un paio di settimane dal match, vedendoselo saltare per infortunio non è piacevole, quindi via libera a paradenti, guantoni da 14/18 once, paratibie, ginocchiere, gomitiere, conchiglie maschili e femminili, paraseno e soprattutto caschetti (anche i professionisti che combattono senza protezioni lo fanno!).

#3 Rispetto delle regole: il coach è sempre presente durante le sedute di sparring ed è arbitro insindacabile della sessione.

#4 Mai l’ultima settimana: con i dovuti strappi alla regola, è bene eliminare l’attività di sparring nell’ultima settimana di allenamento prima del match (ciò che è fatto è fatto...).

Protezioni WtF©

Durante la sessione di sparring l’atleta è obbligatoriamente tenuto ad indossare:

#1 Caschetto: con parazigomo e paramento, venendo protezione di cervello e vista prima di tutto.

#2 Guantoni: per quanto riguarda gli sport di striking (Boxing, JKD, Kickboxing K1, Muay Thai, MMA) da 65kg in su, sono obbligatori i 14 sino anche 18/20 oz a secondo del peso individuale. Importante che il guanto sia in ottime condizioni affinché non vi siano infortuni sia alla mano che al corpo e al viso del compagno.

#3 Paratibia (dove previsto): possibilmente grosso per evitare fastidiosi bozzetti sulla tibia. Per una ulteriore protezione, si possono mettere sotto ai paratibia anche un modello sottile come quelli che si usano nelle discipline semi-contact.

#4 Protezione triangolo genitale sia maschile che femminile: queste ultime preferibilmente anche il paraseno (dove previsto)

#5 Gomitiere (dove previsto): in cotone imbottito, si possono trovare in tutti gli shop che vendono materiale per sport da combattimento.

#6 Ginocchiere (dove previsto): in cotone imbottito, esistono modelli specifici per gli sport da combattimento ma non hanno molto di diverso dalle classiche ginocchiere da pallavolo che possono adempiere tranquillamente alla funzione.

Tempi WtF©

Il tempo di lavoro dipende dalla disciplina che si sta eseguendo. Generalmente si opta per mantenere le riprese tali e quali a quelle del match, ma nessuno vieta di aumentare i tempi di lavoro e riprese e/o ridurre i tempi di recupero.

@FFC-FITFIGHTCLUB©
2018 - All rights reserve©