Jeet Kune Do.


Il termine Jeet Kune Do è stato coniato per la prima volta il 9 Luglio del 1966 da Lee durante un giro in auto con Dan Inosanto per la ChinaTown di Los Angeles. I due stavano discutendo sulla Scherma Occidentale e sul modo di contrastare l’attacco.
Bruce Lee disse a Dan che il modo migliore era quello di arrestarlo e non di usare il canone classico della parata/schivata e del contrattacco.
L’idea era quella di fermare l’attaccante sulla porta, ovvero mentre si appresta a varcarla.
Allora Dan gli chiese come si diceva in cantonese e Lee parafrasò: ”Jit-Kune-Do” che espresso in Asiatico-Americano suonerà per sempre come Jeet-Kune Do.
Se letteralmente Jeet Kune Do significa la via/il metodo del colpo (kune) che intercetta, è evidente come il suo significato deve intendersi applicato ad ogni attacco.
Secondo il Jeet Kune Do l’offesa poteva essere intercettata anche sulle linee basse, “stoppando l’attacco contro lo stinco-ginocchio” ed in proposito Bruce Lee precisava che le linee basse erano quelle meno considerate durante un vero combattimento e quindi le più deboli.
Nel suo diario personale, Bruce Lee menziona in primis il Jeet Kune Do l’8 Gennaio del 1967.
Bruce Lee studiò il pensiero del famoso filosofo Indiano panteista Krishnamurti e applicò alcuni dei suoi principi al JKD, primo tra tutti quello “della morte verticale”, l’antidogma, per cui nel 1967 abbandonò definitivamente i dogmi e le dottrine classiche.
Bruce Lee non era interessato a confrontare il Jeet Kune Do con le Arti Marziali dell’epoca, perchè semplicemene lo considerava qualcosa di completamente diverso e quindi non raffrontabile.
Tra il '67 ed il '73, Bruce Lee e Dan Inosanto passarono in rassegna svariate altre Arti Marziali e Sports da combattimento, con il fine di operare un’accurata selezione di tecniche, in grado di far evolvere ulteriormente il JKD, renderlo esclusivo ed inimitabile.
Nessuna altra arte marziale avrebbe potuto copiarne i metodi e le tecniche, se non diventando essa stessa JKD!
La sentenza verso metodi e sistemi come prodotti fu dura ed aspra.
Il processo durò 3 anni, (anche se la ricerca sostanzialmente finì solo a causa della prematura morte di Lee) ed ebbe come regola quella di scartare tutte quelle tecniche, che pur applicabili efficacemente in un contesto reale, mancavano di connessione o punto di ancoraggio con quelle già selezionate.
Nel complesso l’elenco delle arti passate in rassegna da Lee e Inosanto fu il seguente:
Wing-Chun (Nord e Sud Cina)
Praying-Mantis (Nord e Sud Cina) 
Bart-Kuar-Clan,Yin-Yee 
Artiglio d’Aquila
Spring-Leg
Lost-Track
Law-Horn
Law Gar
Fut-Gar
Wa-Kune
Jit-Kune
Chang-Kung-Pai
Fu-Style
Long-Style
Drunk-Style
Monkey-Style 
Choy-Li-Fut
Sopraciglio-Bianco
Gru-Bianca
Taiji-Quan (Wu-Style)
English-Boxing
(Dempsy-Driscoll-Haislet)
Muay-Thai
Bando (Boxe-Birmana)
Karate (ShotoKan)
TaeKwonDo (Karate koreano)
Lotta-Libera e Lotta Greco-Romana (Olimpic Wrestling)
Catch as Catch Can (Catch Wrestling)
JuDo
Savate (Boxe Francese)
Serak
Ju-Jitsu (Tradizionale) 
Chin-Na (Nord e Sud Cina) 
Arnis-Kali-Escrima Filippino (da/con Dan Inosanto) 
Scherma Europea (da/con il fratello Peter e dai libri di Aldo Nadi).

Il metodo DKJ.JKD© è continuamente testato ed affinato in allenamento e sul campo di battaglia (strada, palestra), constatandone sinteticità, praticità ed intuitività, per essere in grado di applicare efficacemente le tecniche, in un contesto urbano o sportivo. 
Oggi, l'efficacia e il vigore della DKJ.JKD* come arte marziale è provata, nel corpo a corpo militare, per la strada e nel combattimento sportivo.
Le MMA, Mixed Martial Arts, sono l’arte marziale e sport da combattimento più completo ed efficace per esprimersi al interno di una gabbia o come difesa personale per il vero combattimento a mani nude comprendendo fasi di striking (colpi) e grappling (lotta).

Ti permetterà di migliorare sotto ogni aspetto, fisico, mentale e spirituale e di diventare la versione migliore di te stesso.
È rivolto a chiunque voglia  gareggiare a livello sportivo, per l’allenamento delle forze di polizia e militari, per tutti coloro che vogliono imparare a difendersi e per chi cerca uno sfogo, equilibrio spirituale o più sicurezza in se stesso, per chi cerca un fisico atletico ottenuto attraverso vero sudore o certamente per chiunque abbia la passione per le arti marziali.
Non ci sono restrizioni o vincoli di sesso, età o stato fisico. L’allenamento è proporzionato per ogni persona che verrà spronata a superare i suoi limiti per migliorarsi lentamente giorno dopo giorno.

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