Bruce Lee disse a Dan che il modo migliore era quello di arrestarlo e non di usare il canone classico della parata/schivata e del contrattacco.
L’idea era quella di fermare l’attaccante sulla porta, ovvero mentre si appresta a varcarla.
Allora Dan gli chiese come si diceva in cantonese e Lee parafrasò: ”Jit-Kune-Do” che espresso in Asiatico-Americano suonerà per sempre come Jeet-Kune Do.
Se letteralmente Jeet Kune Do significa la via/il metodo del colpo (kune) che intercetta, è evidente come il suo significato deve intendersi applicato ad ogni attacco.
Secondo il Jeet Kune Do l’offesa poteva essere intercettata anche sulle linee basse, “stoppando l’attacco contro lo stinco-ginocchio” ed in proposito Bruce Lee precisava che le linee basse erano quelle meno considerate durante un vero combattimento e quindi le più deboli.
Bruce Lee studiò il pensiero del famoso filosofo Indiano panteista Krishnamurti e applicò alcuni dei suoi principi al JKD, primo tra tutti quello “della morte verticale”, l’antidogma, per cui nel 1967 abbandonò definitivamente i dogmi e le dottrine classiche.
Bruce Lee non era interessato a confrontare il Jeet Kune Do con le Arti Marziali dell’epoca, perchè semplicemene lo considerava qualcosa di completamente diverso e quindi non raffrontabile.
Tra il '67 ed il '73, Bruce Lee e Dan Inosanto passarono in rassegna svariate altre Arti Marziali e Sports da combattimento, con il fine di operare un’accurata selezione di tecniche, in grado di far evolvere ulteriormente il JKD, renderlo esclusivo ed inimitabile.
La sentenza verso metodi e sistemi come prodotti fu dura ed aspra.
Il processo durò 3 anni, (anche se la ricerca sostanzialmente finì solo a causa della prematura morte di Lee) ed ebbe come regola quella di scartare tutte quelle tecniche, che pur applicabili efficacemente in un contesto reale, mancavano di connessione o punto di ancoraggio con quelle già selezionate.
Nel complesso l’elenco delle arti passate in rassegna da Lee e Inosanto fu il seguente:
Wing-Chun (Nord e Sud Cina)
Ti permetterà di migliorare sotto ogni aspetto, fisico, mentale e spirituale e di diventare la versione migliore di te stesso.
È rivolto a chiunque voglia gareggiare a livello sportivo, per l’allenamento delle forze di polizia e militari, per tutti coloro che vogliono imparare a difendersi e per chi cerca uno sfogo, equilibrio spirituale o più sicurezza in se stesso, per chi cerca un fisico atletico ottenuto attraverso vero sudore o certamente per chiunque abbia la passione per le arti marziali.
Non ci sono restrizioni o vincoli di sesso, età o stato fisico. L’allenamento è proporzionato per ogni persona che verrà spronata a superare i suoi limiti per migliorarsi lentamente giorno dopo giorno.
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